Descrizione
Vi è stato un tempo in cui in ogni paese le feste erano accompagnate dalla banda musicale. Che si trattasse di sagre patronali, di altre ricorrenze civili o religiose, perfino ai funerali senza banda tutti avevano l’impressione che mancasse qualcosa per la completezza dell’occasione.
In ogni comune si cercava di istituire un complesso numeroso e con validi suonatori, perché presenziasse alle cerimonie sul territorio e riscuotesse plauso nelle località esterne dove veniva chiamato, contribuendo a rafforzare il buon nome della propria comunità. Era un frammento di quel sano campanilismo che ha caratterizzato la nostra montagna fino ad anni recenti, sano perché – nel caso delle bande musicali – richiedeva impegno e dedizione.
Questi complessi, dagli ultimi anni dell’Ottocento, hanno svolto un importantissimo ruolo nel diffondere fino alle località più remote la conoscenza del patrimonio musicale (operistico e popolare) italiano ed europeo.
Dagli anni Sessanta del Novecento le nuove mode musicali, dilagate soprattutto fra i giovani, hanno un po’ oscurato il carisma delle bande, ma questa importante tradizione non è scomparsa. Alcune hanno saputo resistere ed anzi hanno affinato repertorio e perizia di esecuzione, come quella di Monzuno che continua ad esibirsi in varie località d’Italia ed anche all’estero.
Il libro di Arrigo Nascetti è perciò prezioso, perché ripercorre una storia del nostro territorio poco conosciuta, ma allo stesso tempo fondamentale per comprendere appieno le tante sfaccettature delle nostre comunità di un tempo, e nella quale si riconosceranno i tanti musicisti che hanno suonato nelle bande del nostro territorio: San Benedetto, Monzuno, Piano del Voglio, Castiglione, Baragazza, solo per citare quelle più vicine.
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